Il volume raccoglie le poesie in dialetto abruzzese di Vito Moretti (San Vito Chietino, 1953).
Come dice nella Premessa Ernesto Giammarco, la poesia di Moretti “si situa al termine di una mai interrotta evoluzione del dialetto letterario abruzzese, che ha teso, nei poeti di maggiore respiro e di più profonda coscienza poetica […] verso livelli non affettivi, ma meditativi: verso la creazione di una lingua letteraria abruzzese, che perdesse lo spessore della parlata – quello dell’oralità e della gestualità – e acquistasse quello della scritturalità”.
Le poesie, accompagnate dalla traduzione italiana a fronte, sono seguite da una Nota bio-bibliografica sull’autore.