Il volume presenta la raccolta poetica Pe cupià ‘o chiarfo (“Per copiare l’acquazzone”) di Tommaso Pignatelli, pseudonimo dietro il quale di cela una delle figure più eminenti del Parlamento italiano (secondo alcuni si tratterebbe di Giorgio Napolitano).
Come dice Tullio De Mauro nella Prefazione, “il dialetto di questo poesia è, con evidenza il napoletano. È un napoletano usato con libertà e naturalezza, senza purismi […]. Vi troviamo infatti liberamente introdotte innovazioni italianeggianti […], divertite e consapevoli invenzioni verbali e coniazioni dello stesso autore”.
Le poesie, accompagnate dalla traduzione italiana a fronte, sono seguite, in appendice, da note lessicali sul dialetto napoletano.
Il presente esemplare conserva sul frontespizio la dedica anonima dell’autore.