Nella raccolta Senilia il calabrese Benedetto Battipede ravviva, con esiti notevoli, la poesia in dialetto, che qui presenta il suono arcaico proprio di chi, come l’autore, è vissuto lontano dalla propria terra (Castrovillari, CS) e l’ha quindi conservato intatto. La lingua del ricordo e della lontananza diventa un abile strumento per la riflessione sul passato e sul presente, l’espressione di passioni e rimpianti, la meditazione malinconica.
Alla Nota dell’editore e alla Prefazione seguono i componimenti poetici, corredati dai disegni di Mimmo Sancineto raffiguranti scorci del paese di Castrovillari.