Dopo La Guera dei Caneréri (1976), Renzo Francescotti presenta un altro pometto in versi in dialetto trentino, Lovi solàgni (“Lupi solitari”). All'autore va riconosciuto il grande merito di essere riuscito a coniugare l’eredità linguistica del passato con tematiche quanto mai attuali: la denuncia della guerra, della massificazione culturale e del consumismo sfrenato, la difesa dell’acqua, la critica agli impatti ambientali.
Il poema è articolato in cinque sezioni (Cantada disperata, Celtica, Zità en tra i crozzi, Iris, L’ultima cantada) ed è accompagnato dall’integrale traduzione italiana a piè di pagina. Completano il volume l’Introduzione di Tavo Burat (dal titolo Poema di resistenza) e la sezione contenente Giudizi critici su Renzo Francescotti.