OP
FESTIVAL DELL’ORALITÀ POPOLARE
IX Edizione
#tiriamosulitalia
4 e 5 ottobre - Piazza Carlo Alberto
TORINO
COME E’ ANDATA?
Nella foto la tavolata di "Indovina chi viene a cena?"
“Vedere piazza Carlo Alberto piena di persone durante gli incontri del Festival, un pubblico attento e partecipe, restituisce fiducia e speranza a un progetto che col passare de tempo assume sempre più valore e importanza. Discutere delle tradizioni popolari trasferisce senso alla nostra contemporaneità e ci aiuta a comprendere meglio esperienze differenti dalle nostre. La piazza animata dalle tavolate degli ospiti di ‘Indovina chi viene a cena’ ne è stata la puntuale conferma. Le famiglie dei nuovi cittadini arrivati nella nostra comunità hanno cucinato per noi offrendoci nuove occasioni di incontro”.
Maurizio Braccialarghe – Assessore alla Cultura Città di Torino e Presidente Rete Italiana di Cultura Popolare
Nella foto la piazza di OP |
Abbiamo twittato con l’hashtag #tiriamosulitalia. E’ stata una provocazione, perché, così come ha ben descritto il nostro Presidente, l’Assessore Maurizio Braccialarghe, durante la conferenza stampa, “…per tirare su l’Italia bisogna avere la capacità di “saper levare”, come facevano i grandi scultori, di sapere individuare le radici del nostro patrimonio, della nostra cultura, del nostro coesistere…”. #tiriamosulitalia vuol dire anche impegnarsi concretamente per risollevare il nostro Paese, partendo dalle micro realtà e idee attive su tutto il territorio, perché è attraverso l’oralità che viaggiano i racconti e i progetti di chi, da nord a sud, ha messo bene a fuoco gli SOS del Paese e sta facendo “la differenza”.
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Nella foto il ballo a palchetto in ascolto |
Per questo abbiamo voluto immaginare la Città che tutti vorremmo, nell’incontro dedicato alla “buona maestra tradizione”, insieme alla Biblioteca Condominiale milanese di Roberto Chiapella, nata in una ex-portineria; alle Social Street di Federico che smantellano l’agorafobica solitudine delle persone facendole scendere in strada; all’Emporio Solidale di Modena, che mette in atto un nuovo concetto di solidarity che protegge (e conserva) la dignità di chi si rivolge all’Emporio, supermercato bypassante la semplice raccolta e distribuzione dei generi di prima necessità.
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Nella foto tutti gli organizzatori di "Indovina chi viene a cena?" dall'Italia e dalla Catalogna, Spagna |
Ci siamo messi tutti a tavola con Indovina chi viene a cena?. Abbiamo festeggiato, grazie ad menù interculturale a cura delle famiglie migranti torinesi del progetto, con tutti gli organizzatori delle altre città italiane, che sono arrivati da Verona, Prato, Alessandria Grosseto e Barcellona, stendendo tutti insieme la tovaglia di una cena condivisa. Il progetto ripartirà nelle case private dei cittadini migranti sabato 29 novembre. Abbiamo allestito una Biblioteca all’ aperto, portando in piazza i volumi del Fondo Tullio De Mauro, sostenuto dalla Fondazione CRT, per la prima volta liberamente consultabili, sulle sdraio della nostra “spiaggia immaginaria”, sempre pronta a ricordarci il ruolo che la piazza e le strade devono avere per la cittadinanza: scambio, relazione…democrazia. Dalla raccolta dell’insigne linguista è anche nata la performance "1000 lingue per la Divina Commedia" ovvero il capolavoro di Dante nei diversi dialetti italici, ben coscienti che se si cerca di traghettare il volgare di Dante sulle sponde limacciose del dialetto, si deve di certo essere dell' avviso che la parlata locale d' arrivo non sia inferiore rispetto alla lingua di partenza e con la stessa certezza questi documenti ci hanno raccontato la grandissima varietà dell’identità italiana e la loro sconcertante contemporaneità.
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Nella foto la mostra calpestabile "Corpo e Religiosità in Italia" |
Ci siamo radunati attorno alle immagini della mostra fotografica calpestabile Corpo e religiosità in Italia. Sul selciato di Piazza Carlo Alberto le immagini hanno composto un ideale viaggio nell’Italia delle feste e dei riti,alcuni di espiazione ed autoflagellazione, particolarmente crudi, sono stati svelati da teli perché “vietati ai minori di 18 anni”. Abbiamo affrontato il tema della migrazione e il ruolo delle comunità nei processi di integrazione, sia grazie alle espressioni performative, con la famiglia rom Barbosu, musicisti da generazioni, arrivati in Italia nel 2006 e residenti fino a qualche mese fa campo di Lungo Stura Lazio, e con il concerto di Ambrogio Sparagna che ripercorre il viaggio (a piedi dal Golfo di Gaeta a Marsiglia) del nonno emigrante a inizi 900. Se è vero che, come scrive Mauss che “il dono è socialità obbligatoria” (Saggio sul dono), la piazza di OP ha svolto la sua funzione di luogo di aggregazione e scambio. Due i doni principali che hanno avuto luogo sotto il solo dei OP 2014, da una parte la professoressa Zhenyu Zho, docente presso l'Università dello Zhejiang, ha devoluto al Fondo De Mauro e alla Rete Italiana di Cultura Popolare una copia della Divina Commedia tradotta in cinese. Le opere saranno presto a disposizione della Biblioteca della Rete e grazie alla Fondazione CRT, saranno digitalizzate e condivise all’interno dell’Archivio Partecipato
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ASCOLTA QUI OP 2014. Sono on-line i podcast delle dirette effettuate durante il Festival da Tradi Radio